In questo periodo di didattica dalla sala da pranzo ho avuto modo di ascoltare i miei figli quando spiegavano qualcosa ai docenti o durante le interrogazioni.

Ma da dove si inizia a studiare? La risposta sembrerebbe anche scontata: dall’inizio.

Nella programmazione dello studio, già prima della quarantena, avevo previsto dei momenti in cui i ragazzi possono interrompere i compiti per rilassarsi un attimo.

  In qualsiasi lavoro è molto importante, prima di iniziare a fare qualunque cosa, avere un business plan accurato: una sorta di mappa con delle tappe che ci accompagni durante le varie fasi della nostra attività fino ad arrivare ad una meta stabilita.

Le strategie di studio non bastano mai! Nell’articolo Come interessare tuo figlio alla materia avevo parlato di come rendere più piacevole o divertente lo studio in abbinamento al testo scolastico.

Nell’ultimo articolo ti ho dato alcuni suggerimenti che permettono di rendere l’argomento di studio più interessante. In un modo o nell’altro si possono mettere in pratica con tutte le materie. 

Quello di cui ti parlo oggi, non è sicuramente facile e non può essere esaurito in un articolo, ma posso provare ad aiutarti con qualche spunto. Non è per niente semplice interessare un bambino a qualcosa. Men che meno se questo qualcosa va fatto per forza.

Inizia il mese di dicembre e, nel mezzo del delirio che di solito precede il Natale, volenti o nolenti ci troviamo a fare dei buoni propositi per l’anno successivo. 

Le tabelline sono uno scoglio per tutti i bambini in generale (e per i nostri in particolare). Sia che i nostri figli abbiano problemi o no, imparare le tabelline è un tormento per loro e per noi.

Quando sono andata al primo incontro organizzato dalla scuola media di Lorenzo, il mio bambino  più piccolo che ha iniziato la secondaria(bambino? mah!), la coordinatrice di classe ha spiegato che, tra le varie metodologie utilizzate, ci sarebbe stata anche quella della classe capovolta.