Le pause studio

pausa

Nella programmazione dello studio, già prima della quarantena, avevo previsto dei momenti in cui i ragazzi possono interrompere i compiti per rilassarsi un attimo.

Ne avevo già accennato in quest’articolo di un bel po’ di tempo fa, ma vorrei approfondire l’argomento soprattutto per questo periodo che ha i margini di studio un po’ più morbidi.

I miei figli, adesso più di prima, vorrebbero alzarsi ogni 3 minuti e le ore di studio diventano sempre più difficili da gestire. Aumenta il nervosismo e meno fanno, meno farebbero. Sembra che in questo momento in cui hanno più tempo di prima si stanchino maggiormente.

Anche ora che siamo in quarantena il “grosso” dei compiti li svolgiamo al pomeriggio nell’arco di circa 3 ore ed in questo tempo abbiamo stabilito anche la routine delle pause.

I miei ragazzi hanno la possibilità di chiedere:

  • un paio pause brevi (pipì, acqua, sgranchirsi le gambe) quando ne sentono la necessità. Possono essere anche 3 se il compito è particolarmente impegnativo.
  • Una pausa lunga (sdraiarsi sul divano, leggere un racconto di Topolino o fare un disegno). Sono momenti che durano circa 10 minuti (l’intervallo) e non permetto loro di guardare la TV o giocare ai videogiochi. Questo perché poi un cartone tira l’altro e una partita tira l’altra. Preferisco evitare. Puoi inserire anche la merenda in questa pausa e quindi può arrivare anche a una mezzoretta. Questa pausa l’abbiamo inserita dopo una videolezione o tra una materia e l’altra
  • Un paio di cambi attività. Questa è una tipo di pausa che utilizzavamo regolarmente quando erano più piccoli: quando erano stanchi nel fare una materia, potevano scegliere di interromperla, farne un’altra e riprenderla dopo. Qui però il tempo è solo quello dedicato al cambio dei quaderni. Ora la usiamo solo nel caso di compiti scritti se ci sono molti esercizi.

I miei ragazzi ormai sono grandi e hanno imparato a gestirsi un po’ loro le pause, ma all’inizio decidevo io quando era il momento di interrompere e per quanto tempo. Conoscendoli era facile individuare quando stavano arrivando al punto di crollo.

Ora sanno loro quando hanno bisogno di fermarsi e che non devono abusare delle pause.

Io lo trovo un ottimo sistema e vorrei sapere se anche tu hai organizzato le pause o i tuoi figli non ne hanno bisogno o le fanno in modo diverso. Puoi condividere la tua esperienza con un commento qui sotto o sulla pagina facebook di Strategie Bes.