Le mappe concettuali

mappe concettuali

Si parla moltissimo di mappe concettuali. Viene consigliato a tutti gli studenti, non solo a quelli con bisogni educativi speciali, di utilizzare questo strumento. Esistono anche molti programmi per crearli in modo agevole su computer e su tablet.

Sembra che sia un metodo di studio adatto a tutti ed in effetti sono davvero utilissime.

Qual è però il loro scopo? Il fine di una mappa concettuale è quello di permettere a chi sta studiando un brano di capirlo schematizzandolo. Non per niente si chiama concettuale: il suo scopo è estrapolare i concetti.

Schematizzare vuol dire togliere tutti le frasi inutili e i giri di parole, significa arrivare al cuore della questione: trovare le parole chiave attorno a cui girano i concetti. Sono le parole chiave che vanno comprese e imparate.

Ovviamente le mappe, in quanto schemi, aiutano anche nella memorizzazione: le informazioni fondamentali rimangono poche e messe in ordine di importanza.

Come ho già avuto occasione di dire, sono fondamentali per i ragazzi con dislessia. Questi ragazzi hanno una lettura rallentata, anche del 30%. Questo significa che hanno bisogno del 30% in più di tempo per leggere. La loro attenzione è interamente dedicata a leggere in modo corretto con un carico cognitivo non indifferente. La conseguenza può essere quella di perdere il filo del discorso: la correlazione tra i concetti.

Estraendo le parole chiave (i concetti principali) e metterli su un foglio bianco, pulito, aiuta la comprensione. Una volta che una cosa è capita diventa anche più facile ricordarla.

In sostanza le mappe concettuali sono ottime perché:

  • sono sintetiche ed utilizzano le parole chiave
  • hanno una struttura gerarchica-associativa
  • permettono un’esposizione chiara

mappa

Il creare mappe, poi, dovrebbe diventare un’abitudine perché possono essere utilizzate in diversi contesti. Pensiamo a quando i ragazzi devono fare un tema o un riassunto.

Parliamo di quello che noi genitori chiamiamo le scalette. Le nostre scalette, non sono nient’altro che una mappa. Dedicare 10 minuti del tempo a disposizione per creare una mappa di quello che si vuole scrivere nel tema significa farlo più in fretta senza dimenticare nessuna idea. Fare una mappa prima di un riassunto, significa individuare i punti salienti e poi dover solo più scrivere sicuri di aver seguito la logica del brano.

Ci sono tantissime informazioni su internet su come realizzare le mappe concettuali, se vuoi puoi anche scaricare il contenuto gratuito che trovi QUI dove ho spiegato come mio figlio ed io creiamo le mappe di ciò che deve imparare.

Il discorso non finisce qui! Ne parliamo ancora

giovedì 10 alle 14

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