I compiti!! Ma perché?!?!

compiti a casaSulla necessità e l’utilità di assegnare compiti a casa ci sono due scuole di pensiero.

La prima sostiene che non si debbano assegnare compiti a casa durante l’anno e tanto meno per le vacanze. Nemmeno pochi. Uno dei più noti esponenti di questa linea è il prof. Maurizio Parodi autore del testo Basta compiti.

Secondo la sua esperienza, il prof. Parodi ritiene che assegnare compiti a casa sia inutile, dannoso, discriminante, oneroso, prevaricante, improprio, limitante, stressante, assurdo e malsano. E’ importante sottolineare che il professore si riferisce ai compiti assegnati ai bambini delle classi a tempo pieno che rimangono a scuola già 8 ore e che poi si ritrovano ancora a dover fare compiti e studiare la sera o nel fine settimana.

Secondo la dott.ssa Lucangeli, invece, il problema non è tanto nel fatto che si assegnino compiti a casa o meno, quanto della qualità e nella quantità. E’ infatti vero che troppi compiti possono avere conseguenze negative come:

  • la diminuzione della motivazione (che già è molto scarsa)
  • costruire un apprendimento appiccicato con lo scotch (giusto per l’interrogazione)
  • stancare inutilmente il sistema cognitivo.

Il mio pensiero personale è che soltanto attraverso una rielaborazione personale, le nozioni si imparano veramente.

Ecco il mio esempio stupido del giorno: hai finalmente acquistato il forno a microonde che hai visto tante volte a casa di tua sorella. Lei ti ha fatto vedere come funziona e da lì escono piatti fantastici cotti in tempo zero. Ora che ce l’hai davanti, e sei sola. Ora non ti sembra più così facile usarlo…. hai bisogno di rielaborare le informazioni che ti ha fornito tua sorella, hai bisogno di provare e riprovare per ottenere gli stessi suoi risultati. Lo stesso succede con l’apprendimento. Risolvere un problema a scuola con l’insegnante è una cosa, a casa da soli…. un’altra.

Perché fare i compiti

bambina compitiIo sono convinta che un momento di lavoro personale su quello che si è appreso a scuola sia fondamentale, così come ritengo importante che i ragazzi abbiano qualcosa da rivedere durante il lungo periodo estivo.

Detto tra noi, penso che i miei figli non si ricorderebbero nemmeno da che parte si apre un quaderno se non facessero qualche compito durante l’estate.

Ad avvalorare il mio pensiero ha contribuito un testo di Gianluca Daffi: Missione compiti, dove, nella prima parte espone gli obiettivi primari e secondari che hanno i compiti a casa: (toh.. si parla di nuovo di obiettivi…)

Uno degli obiettivi primari, ovviamente, è verificare che il ragazzo sia in grado di rifare quello che ha fatto a scuola con l’insegnante. Se riesce a vuol dire che ha imparato.

Un altro obiettivo è integrare il percorso iniziato in classe potenziando le proprie abilità. Il bambino impara poco per volta a risolvere un problema in modo strategico o a scrivere un testo. Qui non si tratta di automazione, perché non si può risolvere automaticamente un problema, come non si scrive automaticamente un tema, ma si diventa sempre più bravi nel farlo! In questo caso lo studente deve tirare fuori tutte le sue capacità per partire da un pensierino ed arrivare ad un tema.

  • migliora la fiducia in sé stessi: un ragazzo che risolve un’espressione sfruttando quello che ha imparato al mattino sentirà di aver raggiunto una certa competenza. Si renderà conto di essere in grado di fare qualcosa che prima non sapeva e quindi di parteciperà alla lezione successiva in modo più positivo e attivo
  • stimola la motivazione: l’aver fiducia in sé porta a volersi mettersi in gioco, a tentare di raggiungere traguardi più lontani. Nel caso dello studio, di fare i compiti anche se si è lontani dagli occhi di insegnanti e genitori. Se viviamo positivamente un’esperienza, siamo più contenti di ripeterla!
  • accresce la capacità di autodisciplina: per quanto possiamo affiancare i nostri figli nello svolgimento dei compiti, non possiamo sostituirci a loro. I compiti sono dei ragazzi (noi li abbiamo fatti a suo tempo). Quindi sono loro che devono imparare, con il tempo, a stabilire orari, tempistiche, priorità, regole e ordine. Portare a termine i compiti senza che qualcuno li controlli continuamente e sia lì a fare il vigile. Per i nostri babybes, questo è un passaggio fondamentale perché accresce la loro autonomia.

Sappiamo bene che i nostri figli hanno qualche difficoltà in più rispetto ad altri nell’organizzazione : il momento compiti può aiutarli molto ad arrivare all’autonomia.

Qual’è il tuo pensiero sui compiti? Ne parliamo giovedì 27 in diretta fb? Facciamo alle 14.00 giusto prima di iniziare i compiti del pomeriggio!

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