Gli Invalsi 2018 e i BES scomparsi

Le prove Invalsi sono alle porte. Questi test mettono spesso in agitazione insegnanti, genitori ed alunni.

In Italia queste prove sono state introdotte 10 anni fa, nel 2008, con due scopi ben precisi:

  • fornire a cittadini e governo un dato che indichi il livello scolastico raggiunto dai ragazzi
  • consegnare alle singole scuole elementi su cui fare ragionamenti e confronti per migliorare la propria didattica ed offerta formativa.classe senza alunni

In sostanza, gli Invalsi servono ad avere una situazione statistica del livello dell’apprendimento in Italia per confrontarlo con altre realtà comunitarie ed europee. Le rivelazione su scala nazionale, serve inoltre ad individuare le debolezze del nostro sistema di istruzione per predisporre gli interventi necessari.

Si parla molto dell’utilità di questi test, ci si domanda se ad essere giudicati siano gli alunni o gli insegnanti, ma sono obbligatori per legge e nessun istituto può decidere in autonomia di non effettuarle.

Quest’anno verranno coinvolti circa 200.000 studenti i quali affronteranno le prove nei seguenti giorni:

  • 3 maggio 2018: prova d’Inglese per i bambini della V primaria
  • 9 maggio 2018: prova di Italiano per le classi II e V primaria. Solo gli istituti selezionati dall’ Invalsi come classi campione effettueranno anche una prova di lettura (II primaria)
  • 11 maggio 2018: sarà l’ultima data prevista per la scuola primaria con la somministrazione della prova di Matematica

L’introduzione della prova di inglese è una novità degli Invalsi 2018 e, per classi V, consisterà nella verifica delle competenze ricettive: quindi comprensione di brani scritti e ascoltati.

Per quanto riguarda le scuole medie e quelle superiori, le prove saranno da effettuarsi online. Le classi dei vari istituti si recheranno a turno nelle aule apposite in un arco temporale che va:

  • dal 4.4.2018 al 21.4.2018 per le classi III della scuola media che sosterranno le prove di Italiano, Matematica e Inglese
  • dal 7.5.2018 al 19.5.2018 per le classi II degli istituti superiori che sosterranno le prove di Italiano, matematica e il questionario dello studente.

La scomparsa dei BES

In che senso i BES sono scomparsi?

Faccio riferimento ad un articolo di Flavio Fogarolo apparso su Superando.it che spiega la nota del Miur con le indicazioni per lo svolgimento delle prove per le classi III della scuola secondaria di primo grado (la terza media) per gli studenti DVA (sigla mai sentita) e per i DSA.

DVA: Sigla nuova di zecca che sta per diversamente abili. Sono gli studenti  con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/1992 (art. 11, comma 4 del D. Lgs. 62/2017). Questi ragazzi, insieme a coloro che hanno disturbi specifici di apprendimento certificati ai sensi della legge n.170/2010 hanno diritto all’utilizzo delle misure dispensative/compensative previste dal PEI per i DVA e dal PDP per i DSA.

In soldoni: se nel PEI o nel PDP è previsto l’uso della calcolatrice, la potranno utilizzare anche durante la prova Invalsi.

Tutte le altre tipologie di allievi con Bisogni educativi speciali (BES) svolgono le prove INVALSI computer based (CBT) standard, SENZA alcuna misura dispensativa/compensativa.

Traduzione: Un allievo con funzionamento intellettivo limite (per esempio) con ricadute sulla comprensione del testo e delle abilità logico matematiche che ha un PDP, ma non rientra nella legge 104 o nella 170,  non potrà utilizzare misure compensative durante la prova Invalsi. Non ha nessuna importanza il fatto che la possibilità usare mappe e calcolatrice (per esempio) sia segnato sul PDP e li abbia utilizzati durante i tre anni della scuola media.

Lo stesso vale per i ragazzi con ADHD o con svantaggio sociale, culturale e linguistico (per esempio). Se non sono certificati, non hanno il diritto di usare misure compensative e/o dispensative.bimba in classe

E’ vero che queste prove non fanno parte dell’esame e non incidono sul suo esito, quindi, anche se il risultato non fosse ottimale, non succede niente,  ma non è una buona premessa per le indicazioni sull’esame vero e proprio che non sono ancora uscite. Fa soprattutto preoccupare il fatto che il Miur decida di basarsi sul DL 62 del 2017 dove vi sono spiegate le tutele per la disabilità, per i DSA, ma non si parla nel modo più assoluto dei BES.

E’ sicuramente una situazione da monitorare da vicino, per non tornare in un attimo indietro di anni in ambito di inclusione.