Oggi ti faccio conoscere… Mika

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Beh, Mika sicuramente non ha bisogno di presentazioni! Infatti è indubbiamente uno degli artisti più talentuosi, brillanti e simpatici di questi ultimi anni.

Non solo le sue canzoni hanno uno straordinario successo (è dal 2007 che è in cima alle hit di tutto il mondo), ma in Italia lo abbiamo conosciuto per diverse trasmissioni a cui ha partecipato: da X Factor su Sky a Stasera a casa di Mika su Rai due fino al recentissimo La compagnia del cigno su Rai Uno.

Vogliamo parlare degli innumerevoli premi che ha ricevuto durante la sua carriera? Sono talmente tanti che è quasi difficile contarli: World Music Awards, Vodafone Live Awards, Virgin Media Awards, Brit Awards fino al Premio Flaviano conseguito lo scorso anno.

Ma perché vorrei parlarti di lui? Perché Mika è dislessico. Anzi, ha una forma di dislessia piuttosto importante tanto che non riesce a leggere l’ora sull’orologio o uno spartito.

Da ragazzino, come potete immaginare, non ha sicuramente avuto vita facile e non solo a causa del disturbo. Nato in Libano, la sua famiglia si è trasferita ben presto a Parigi a causa della guerra ed in seguito a Londra.

A questo punto Mika aveva 9 anni e una serie di problemi a scuola tanto che l’anno successivo viene espulso dalla Westmister School (in realtà ha cambiato tre scuole)

Il suo rifugio era la musica e ha sempre fatto tutto ad orecchio (non riuscendo a leggere uno spartito) componendo fin da piccolo.

Sua madre l’ha sempre supportato iscrivendolo al Royal College of Music. Il canto è stata la sua passione e si rivela essere un talento fin da piccolo tanto che a 11 anni interpreta un’opera di Wagner alla Royal Opera di Londra.

Il canto quindi migliora la vita su più fronti: ora non si sente più un incapace perché è bravo in qualcosa che è solo suo e anche i compagni lo guardano con occhi diversi.

Questo mi ha fatto riflettere su quanto siano importanti le passioni dei nostri ragazzi (e anche nostre) indipendentemente dal successo che si possa avere (non tutti sono Mika). Invece di concentrarci sempre sul migliorare quello in cui non riesce bene, aiutarli a sviluppare quello in cui riescono meglio!

In una bellissima intervista che ti inserisco alla fine dell’articolo, Mika afferma che la dislessia non è una disabilità, ma un modo diverso di pensare: ci sono diversi modi per fare la stessa cosa, bisogna trovare la propria via.

Non è forse così che ragiona il pensiero divergente? Il pensiero creativo?

Ti lascio al video di Mika e a una domanda? Come puoi sviluppare le passioni del tuo ragazzo?