La prima volta che mi è stato consigliato di portare il bambino presso il servizio di Neuropsichiatria Infantile mi sono spaventata. Ero frastornata. Il termine Neuropsichiatria mi aveva spaventato: ha a che fare con il cervello, con la psichiatria, con i disturbi psichici.
Avrei potuto far finta di niente. Avrei potuto non dar peso a quello che vedevo. Avrei potuto dare al bambino “i suoi tempi”. Avrei potuto dirmi che era tutto normale.
Invece ho vinto le mie paure e ho prenotato la visita. E’ stata la scelta migliore che potessi fare per mio figlio.
Lì ho trovato tutto l’aiuto che gli serviva e che gli serve, compatibilmente con le possibilità del Servizio.
Ormai la npi è diventata un punto di riferimento a cui mi rivolgo ogni volta che mi trovo in difficoltà. Non posso che parlare bene del percorso fatto da Paperino in questi anni, anche se, i tempi di accesso diventano sempre più lunghi.
Ho anche scoperto che non avevo nessuna ragione di aver paura: la Neuropsichiatria infantile si occupa del bambino in modo globale. Se mi fossi rivolta ad un logopedista privato (visto che pensavo che il problema di Paperino fosse logopedico), probabilmente si sarebbe limitato a quell’aspetto, mentre il mio bimbo aveva bisogno di ben altro.
Di cosa si occupa la NPI
Ogni bambino è un mondo delicato in sui si forma il futuro (Gianni Rodari)
Anche se la Neuropsichiatria Infantile è una struttura specialistica, in quanto si occupa dei minori in età compresa tra 0 e 18 anni, estende il suo intervento anche nell’ambiente di vita dei ragazzi con una presa in carico globale: casa, scuola e altro cercando di capire, insieme a noi genitori, l’origine delle difficoltà dei nostri bambini per trovare insieme le migliori modalità per intervenire!
Oltre ad occuparsi di difficoltà dei movimenti e di linguaggio (che sono stati le due ragioni principali per cui mi sono rivolta al servizio), si occupa anche dei ragazzi che presentano difficoltà nella relazione con gli altri (e noi siamo rientrati anche in questo), nella difficoltà di attenzione e concentrazione (e anche qui alzo la manina), disturbo del comportamento (Paperino presente!), disturbo dell’umore o dell’alimentazione (per il momento no, ma c’è sempre tempo :-D)
Non solo questo, ma di tutto quello che può apparire anomalo nel comportamento di vostro figlio: si rifiuta di andare a scuola, mal di testa continui, disturbi del sonno, difficoltà di apprendimento scolastico (ovviamente), crisi di ansia, attacchi di panico, pipì a letto… insomma tutto ciò che compromette o potrebbe compromettere una serena crescita del bambino.
Chi lavora in NPI?
Quello che ha di bello la Neuropsichiatria è che è multiprofessionale. Trovi:
- lo psicologo specialista dello sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale che utilizza giochi e test come strumenti di valutazione e si occuperà anche delle eventuali certificazioni.
- il terapista della neuro e psicomotricità, il logopedista, l’educatore professionale (che io vorrei tanto avere a casa…)
- il neuropsichiatra (ovviamente) per le visite neurologiche e per coordinare le terapie e i piani riabilitativi più adatti.
Tutto rose e fiori?
No, naturalmente no. In questi 10 anni di frequentazione del Servizio, ho visto cambiare molte cose: tanti tanti bambini in più ma il personale non è aumentato di conseguenza. Tagli di fondi continui che obbligano a ridurre di molto gli interventi. Questo ha apportato dei cambi di strategia: per i dsa, per esempio, nella nostra ASL ora si fa un day hospital, mentre prima gli accertamenti implicavano più tempo.
Mio figlio non viene più seguito con la stessa costanza del passato e mi sento un po’ “orfana” perché non so bene a chi rivolgermi per continuare il percorso che finora è stato molto fruttuoso.
Non è colpa della Neuropsichiatria: fanno quello che possono con il personale e i mezzi che hanno a disposizione. La coperta è corta e non riesce a coprire tutto. Il problema è a monte, il problema è nei tagli sul sociale.
Bene, ho parlato anche troppo 🙂 lascio a te la parola per raccontarmi la tua esperienza con questo prezioso servizio e, se hai voglia, condividi l’articolo: potrebbe essere d’aiuto a qualcuno!