Le strategie di studio! Spesso sono quelle che mancano ai nostri ragazzi. Esiste un metodologia per qualunque cosa, ma per lo studio no. Questo è vero proprio perché ognuno di noi ha il suo stile cognitivo e di apprendimento. Di questo ti ho già parlato QUI e anche QUI.
Non voglio sicuramente ripetermi, piuttosto oggi vorrei parlarti di una strategia spicciola che puoi facilmente spiegare al tuo babybes.
L’idea mi è venuta da un libro di psicologia che ho letto quest’estate Lo studente strategico, in cui, riferendosi allo studio globale e a quello analitico, l’autore racconta questa storia:
“Un topolino e un’aquila ricevono il compito disegnare la mappa della città in cui vivono. I due si mettono immediatamente al lavoro.
Il topolino parte esplorando il marciapiede in cui si trova, lo percorre per tutto il perimetro dell’isolato e infine disegna un primo foglio della mappa. Poi procede attraversando la strada e ripete il metodo per l’isolato successivo.
Avendo deciso di seguire sistematicamente una direzione cardinale alla volta, arriva così alla fine della città.
A quel punto inverte la direzione e, scegliendo un diverso punto cardinale, ricomincia da capo.
Dopo un mese di lavoro il topolino ha finalmente concluso la sua mappa: ha esplorato ogni piccolo dettaglio della città, la forma di ogni singolo marciapiede, la posizione di ogni tombino, di ogni angolo dei palazzi ma… è tanto confuso da non essere nemmeno in grado di orientarsi per tornare a casa.
Finisce così i suoi giorni, spossato e solo, sperduto, smunto e dimagrito.
L’aquila, appena ricevuto il compito, si libra in volo e per prima cosa identifica le vie principali della città dividendola in punti cardinali. Poi identifica i monumenti storici, a seguire i parchi più importanti, e infine i quartieri principali. Infine studia dettagliatamente i singoli quartieri.
Di ognuno disegna vie, palazzi, cortili, giardini e fontane.
La sua acuità visiva permette di passare dalla mappa del quartiere al singolo marciapiede. Procede così fino a sera e nel giro di una settimana conosce la città meglio di una guida turistica giapponese”
Come ti dicevo, nel testo si fa riferimento alle differenze tra lo stile di apprendimento analitico e quello globale, ma la strategia che ne dobbiamo ricavare è questa:
Prima di affrontare un libro fai dedicare a tuo figlio alcuni minuti a guardarlo nell’insieme.
Deve leggere l’indice per capire da dove si parte e dove si arriva.
Deve affrontare ogni singolo paragrafo partendo dalla struttura del capitolo.
Molti testi hanno (all’inizio o alla fine di ogni capitolo) delle mappe riassuntive. Ecco, è da quelle che deve partire a studiare perché lì ci sono tutte le parole chiave e i concetti più importanti (l’aquila che individua le vie principali) e solo dopo affrontare il capitolo andando ad approfondire (l’analisi del singolo quartiere della storia).
Saprà già cosa cercare: i concetti che girano intorno alle parole chiave.
Dare uno sguardo generale prima di addentrarsi nello studio di un capitolo specifico è una pratica che normalmente i nostri ragazzi non fanno: si buttano subito a capofitto nello studio pensando che “prima si inizia e prima si finisce“. Questo è anche vero, ma conoscere dove porta la strada, la meta finale, rende il viaggio più semplice.
Questo è un suggerimento semplice però prova a metterlo in pratica e poi dimmi come ha funzionato!
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